Circa la realizzazione o meno
della speciale regolamentazione governativa dei prodotti nanotecnologici, è
sorta una diatriba. Taluni asseriscono gli aspetti positivi di tali prodotti,
poiché molti oggetti della nostra quotidianità e commercialmente disponibili
sono da ricondurre alla sfera delle nanotecnologie (calzini, pantaloni,
racchette da tennis e panni per le pulizie, etc …). L'emergere di tali
nanotecnologie e delle industrie ad esse correlate, ha aumentato il numero delle
possibilità occupazionali e professionali e, di conseguenza, ha elaborato
efficaci disposizioni di regolamentazione.
Ciononostante, tal-altri (che
costituiscono la maggioranza) hanno espresso una posizione nettamente negativa; si afferma che non esista una disciplina di riferimento, ma solo studi ed
approfondimenti.
Il prodotto nanotecnologico è
ora trattato solamente come oggetto di protezione brevettuale, mentre non
esiste una speciale regolamentazione in materia di produzione, manipolazione o
etichettatura quando contenuto in qualche prodotto.
Il mondo e le nanotecnologie.
Regno Unito
In merito ai nanomateriali, la
Royal Society nel Regno Unito si è espressa in modo non del tutto netto e
chiaro: “le nanotecnologie non pongono
nuovi rischi per la salute (...). Tuttavia, raccomanda che i nanomateriali siano regolamentati come
sostanze chimiche nuove, che vengano trattati dai laboratori di ricerca e dalle
fabbriche "come fossero pericolosi", che il loro rilascio
nell'ambiente venga per quanto possibile evitato e che i prodotti, contenenti
nanomateriali, restino soggetti ai nuovi requisiti basati su test di sicurezza
prima del loro rilascio commerciale”.
Riguardo tale questione, la Better Regulation
Commission, invece, ha raccomandato al governo britannico di permettere anche
all’opinione pubblica la discussione circa il tema, piuttosto delicato, dei pro
e contro dei nano materiali, ovvero:
“Consentire al pubblico,
attraverso un dibattito informato, la possibilità di considerare i rischi per
se stessi, e aiutarlo a prendere le proprie decisioni, fornendo informazioni
adeguate”.
Stati Uniti
La Food and Drug Administration
(Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali, abbreviato in FDA) è l'ente
governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti
alimentari e farmaceutici. Esso dipende dal Dipartimento della Salute e dei Servizi
Umani degli Stati Uniti.
L'FDA ha come scopo la protezione
della salute dei cittadini attraverso regolamenti che controllino la messa sul
mercato dei prodotti che sono sotto la sua giurisdizione, tra cui i farmaci ,
gli alimenti, gli integratori alimentari e gli additivi alimentari, i mangimi e
farmaci veterinari, le attrezzature mediche, il sangue e gli emoderivati per
trasfuzioni e i cosmetici. Tra gli strumenti di controllo sono previsti sia
valutazioni prima della messa sul mercato che il monitoraggio
post-commercializzazione. È presieduta da un Commissario che viene nominato dal
presidente degli Stati Uniti d'America e confermato dal senato. L'attuale
Commissario è Margaret A. Hamburg.
L’FDA si è interessata nel
settembre del 2009 alla ricerca e all’analisi dei nanomateriali:
· la modalità secondo la quale si muovono
nell'ambiente;
· i problemi che potrebbero causare a
persone, animali e piante;
· come questi problemi potrebbero essere
evitati o mitigati.
California
Il Dipartimento per il Controllo
di Sostanze Tossiche della California nell'ottobre del 2008 ha annunciato la
sua intenzione di richiedere informazioni riguardo:
· alla metodica dei test;
· il destino e la dispersione
nell'ambiente;
· altre informazioni rilevanti da parte
dei produttori di nanotubi di carbonio.
Europa
La Commissione Europea ha
promosso diversi comitati tecnici e gruppi di lavoro che hanno pubblicato
rassegne scientifiche sulla regolamentazione dei nanomateriali.
La Commissione ritiene che il
problema a livello normativo consista nel garantire alla società i vantaggi
offerti dalle nuove applicazioni delle nanotecnologie mantenendo nel contempo
un livello elevato di protezione della salute, della sicurezza e dell'ambiente.
Per gli aspetti dei nanomateriali
legati alla salute, alla sicurezza e all'ambiente i testi legislativi
pertinenti sono quelli che riguardano i prodotti chimici, la protezione dei
lavoratori, i prodotti e la tutela dell'ambiente.
Inoltre nel 2009 nasce a Milano, il
CEN foundation, una organizzazione privata con statuto proprio che si impegna a
"favorire le attività di ricerca e sviluppo nel campo della nanomedicina"
Lavoratori:
Per la protezione dei lavoratori
già esiste una direttiva che impone una serie di obblighi ai datori di lavoro
affinché adottino le misure necessarie per la sicurezza e la protezione della
salute dei loro dipendenti; si applica a tutte le sostanze e le attività lavorative,
compresi la fabbricazione e l'uso di sostanze chimiche a tutti i livelli del
processo produttivo, indipendentemente dal numero di lavoratori interessati,
dai quantitativi di materiali prodotti e dalle tecnologie impiegate.
Tale direttiva è applicabile ai
nanomateriali. I datori di lavoro devono effettuare una valutazione dei rischi
e, in caso di individuazione di un rischio, adottare le misure necessarie per
eliminarlo.
Prodotti specifici:
Per i prodotti la legislazione
stabilisce prescrizioni per prodotti specifici, come i medicinali, i prodotti
fitosanitari, i cosmetici, gli additivi per i mangimi e gli alimenti, ecc. I
prodotti di consumo che non sono disciplinati da una normativa specifica devono
soddisfare le prescrizioni della direttiva relativa alla sicurezza generale dei
prodotti.
La normativa comunitaria in
questi settori contiene disposizioni riguardanti la salute e la sicurezza dei
consumatori, dei lavoratori, dei pazienti e degli utilizzatori, ma non
necessariamente in relazione alla tutela dell'ambiente.
Ambiente:
- La normativa ambientale applicabile
in tale contesto riguarda in particolare la prevenzione e la riduzione
integrate dell'inquinamento, il controllo dei pericoli di incidenti
rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose. La direttiva potrebbe essere utilizzata per controllare gli effetti ambientali dei
nanomateriali.
- Una norma si applica agli stabilimenti in cui determinate sostanze pericolose sono presenti in
quantità superiori a limiti specifici; i gestori
hanno l'obbligo generale di adottare tutte le misure necessarie per prevenire
incidenti rilevanti e limitarne le conseguenze per l'uomo e per l'ambiente,
qualora si dimostri che alcuni nanomateriali presentano un rischio di
incidente.
- La direttiva quadro in materia di
acque stabilisce principi comuni e un quadro complessivo di intervento al fine
di migliorare l'ambiente acquatico, ridurre progressivamente l'inquinamento da
sostanze prioritarie ed eliminare gradualmente le emissioni, gli scarichi e le
perdite di sostanze pericolose prioritarie nelle acque
- Una direttiva CE relativa ai
rifiuti stabilisce un quadro generale ed impone agli Stati membri l'obbligo di
garantire che il trattamento dei rifiuti non abbia effetti negativi per la
salute o per l'ambiente. La direttiva relativa ai rifiuti pericolosi definisce
quali rifiuti vanno considerati pericolosi e stabilisce per questi ultimi
disposizioni più severe.
Fonti: